Emergenza Bosnia-Erzegovina: come aiutare chi è sul posto.

Le notizie e le immagini delle ultime settimane che hanno raccontato l’emergenza umanitaria in corso in Bosnia ed Erzegovina e in particolare nella zona di Lipa (zona di Bihac, Bosnia ed Erzegovina) hanno riportato in primo piano la questione migratoria lungo la rotta balcanica. Un’emergenza, quella di Lipa, che fa seguito alle altre emergenze umanitarie che si erano già verificate nei mesi scorsi sia in Bosnia sia in altri Paesi attraversati dalla rotta balcanica e che, assieme all’altissimo numero di migranti che non riescono a essere accolti nelle strutture di acco- glienza, sono gli indicatori più evidenti del fatto che questi Paesi, e in particolare la Bosnia ed Erzegovina, non sono ancora in grado di sviluppare un politica sui flussi migratori che consenta una gestione ordinata, rispettosa dei diritti umani, e che risponda ai minimi standard internazionali in materia di protezione dei migranti.

Caritas Italiana è presente in Bosnia-Erzegovina con un operatore in loco e sta lavorando a fianco degli operatori di Caritas in Bosnia-Erzegovina e di altre organizzazioni presenti nel campo di Lipa per sostenerla in praticolare:

  • nel monitoraggio dei bisogni, nell’organizzazione degli aiuti in loco, nella consegna degli articoli di prima necessità e la definizione di un piano di lavoro per il medio periodo;
  • nel coordinamento delle Caritas diocesane che si sono attivate e che chiedono informazioni sui bisogni della popolazione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare le raccomandazioni di Caritas Italiana sono di non avviare alcuna raccolta di materiali dall’Italia per alcuni motivi pratici:

  1. essendo la Bosnia Erzegovina un paese fuori dall’Unione Europea è molto complicato e costoso gestire le procedure doganali, soprattutto se si tratta di generi alimentari;
  2. la mancanza di magazzini in loco per lo stoccaggio del materiale e di personale che possa gestirli;
  3. le procedure anti-Covid che rendono necessaria la sanificazione di tutto il materiale prima della distribuzione – il che comporta ulteriori costi  e fatica per operatori e volontari;
  4. il rischio molto elevato di raccogliere cose che, se e quando arrivano al campo di Lipa, non sono più necessarie perchè nel frattempo il bisogno è già stato soddisfatto da qualche altrà realtà presente.

Per tutte queste ragioni l’orientamento adottato da Caritas Italiana, e rispetto al quale tutte le Caritas diocesane sono invitate ad allinearsi, è quello di promuovere una raccolta fondi per consentire alle organizzazioni attive in loco di acquistare quanto necessario direttamente presso i locali negozi e commericanti, aiutando così anche l’economia locale, già molto fragile di per sè e particolarmente in crisi in questo delicato momento storico.

Chiunque volesse sostenere gli interventi della Caritas per le popolazioni migranti in Bosnia Erzegovina e lungo la Rotta balcanica può donare online  oppure, specificando nella causale “Europa/ Rotta Balcanica” può utilizzare i seguenti conti intestati a Caritas Italiana:

• conto corrente postale n. 347013

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111

• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474

• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013

• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

 

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