Presepio 2018: nel giardino di Caritas personaggi e simboli raccontano l’accoglienza nella nostra diocesi

Anche quest’anno il 25 dicembre è alle porte e il Presepio non può mancare perché è l’icona principale del Natale.

Nella sua semplicità e nel suo silenzio profondamente espressivo il Presepio racconta il vero senso del Natale e ci invita a fermarci per riflettere sull’uomo del nostro tempo, su noi stessi e su quanta fraternità ci possa essere nelle nostre comunità parrocchiali.

Da 4 anni a questa parte Caritas propone un presepio all’aperto nel giardino di Via Sichirollo 58 con la collaborazione di diverse realtà diocesane.

Quest’anno il Presepio è stato realizzato dai membri del Cammino Diocesano di Accoglienza: realtà di ispirazione cristiana che, nel territorio della diocesi, praticano l’ospitalità di persone con fragilità di diverso genere. Ognuna di queste realtà ha donato un elemento del Presepe per raccontare simbolicamente il senso e il valore dell’accoglienza:

  • Associazione Porta Verta: la porta socchiusa, ad indicare un’accoglienza discreta e rispettosa dell’altro, come in una famiglia che trasmette una linea di vita lasciando la libertà di scegliere se restare o partire.
  • Famiglie Aperte all’Accoglienza (Rovigo): una casa con una stretta di mano ad indicare un’accoglienza in una famiglia che cerca di educare il minore accolto con l’affetto, l’incoraggiamento, la comprensione, con il supporto di altre famiglie, accompagnandolo nella crescita verso l’età adulta.
  • Associazione di volontariato “San Cassiano”: una pastorella che offre tutta se stessa nell’accogliere per amore di Gesù
  • Comunità alloggio “Effatà” (Adria): la casa con la porta aperta per accogliere chi ha bisogno di un periodo di supporto attraverso la condivisione della vita quotidiana in una comunità parrocchiale.
  • Centro studi “Agnese Baggio” e Gruppo Agesci Adria 1 (Adria): un ponitcello a simboleggiare l’offerta di un passaggio da una vecchia ad una nuova vita senza costringimenti.
  • Associazione “La Tenda Onlus” (Lendinara): il pellegrino che è in viaggio verso la propria meta. Ha l’aiuto di alcuni strumenti che gli sono stati forniti da chi lo ha accolto o che aveva già con sè: una conchiglia simbolo del pellegrinaggio e un bastone di sostegno per il viaggio (come nel cammino verso Santiago di Compostela), un libro di italiano per imparare a comunicare, una luce come punto di riferimento, una corona del rosario con i colori dei 5 continenti perchè il viaggio è nel mondo.
  • Parrocchia “San Zenone Vescovo” (Borsea): la panchina, luogo di momentaneo riposo per riprendere le forze e ricominciare il viaggio della vita in un mondo che non offre luoghi di ristoro dell’anima.
  • Seminario diocesano “San Pio X” (Rovigo): un pozzo, tradizionale luogo di incontro tra eprsone di varie culture ed estrazioni sociali. E’ al pozzo che la donna samaritana, intenta ad attingere l’acqua, incontrò Gesù che le fece scoprire il senso della sua vita e la cambiò.

Il Presepe 2018 vuole quindi essere un invito all’accoglienza dell’altro nella sua autenticità più profonda, con tutte le sue debolezze e le sue povertà ma anche con le sue doti e capacità.

Il Signore Gesù ci ha chiesto di accoglierci come Lui ci ha accolto, nonostante il mondo viaggi in un’altra direzione. Da questo saremo riconosciuti, come figli del Dio Vivente.

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