Dodici mesi per raccontare un anno di attività della Caritas diocesana di Adria-Rovigo, 356 giorni per dare voce a chi ha deciso di lasciarsi coinvolgere nell’incontro con l’altro, un anno per mostrare una Rovigo che non fa sufficiente rumore per balzare alla cronaca, ma che esiste ed è fatta di gente comune, curiosa che ha semplicemente risposto “perché no?”.
“L’uomo che verrà”, calendario Caritas 2017, è tutto questo. Dopo tanti calendari che erano espressione solo della scuola di italiano per donne straniere, quest’anno abbiamo scelto di cambiare e di raccontare non quello che abbiamo fatto ma le persone che abbiamo incontrato o che hanno scelto di lasciarsi incontrare. Nei dodici mesi del 2017 trovano spazio tante delle attività che hanno reso ricco il nostro 2016: le colazioni del martedì mattina, il barbiere per le persone senza dimora, i laboratori per i bambini, la Pretty Run, le esperienze con i ragazzi richiedenti asilo e molto altro. Alle fotografie si accompagnano le testimonianze di chi, anche solo per un giorno, si è fidato e ha fatto un passo verso l’altro. Di mese in mese si compone il mosaico di una Rovigo differente da quella delle barricate e dei no urlati, si intravvedono i volti di chi ha provato la sorpresa di essere semplicemente umano.
«“L’uomo che verrà” non è un calendario sul volontariato – afferma il direttore Don Piero Mandruzzato – è il racconto di come la Caritas ha scelto di esserci nell’anno passato e nell’anno che a breve inizierà. I mesi che ci lasciamo alle spalle non sono stati semplici a livello sociale: le chiusure, la paura, la rabbia hanno avuto ampia risonanza sui media e nel sentire comune. C’è stato però anche molto altro ed è questo che scegliamo di portarci nel 2017: di fronte alle chiusure scegliamo l’incontro, alla paura opponiamo la sorpresa e alla rabbia preferiamo l’ironia.»
Realizzare questo calendario è stato per noi una bellissima occasione per ripercorrere l’anno che a breve si concluderà e per fare ad alcune delle tante persone che in quest’anno abbiamo incontrato due semplici domande: come sei finito dentro a questa esperienza e che cosa ti ha raccontato? Le risposte ci hanno fatto sorridere, ridere e commuovere. C’è chi è finito dentro ad una nostra attività per puro obbligo di famiglia e non lo nasconde ( “me lo ha chiesto mia sorella!”), chi per il suo passato professionale ( “sono passata da una cucina ad un altra”), chi alla ricerca di qualcosa (“dovevo rispondere alla pulsione di rendermi utile in un momento di estrema difficoltà sociale”). Qualunque sia stata la motivazione che ha spinto le persone a lasciarsi coinvolgere nelle nostre attività quello che accomuna tutti i racconti è il fatto che l’incontro in ogni caso ti cambia. Quando si sceglie di aprirsi all’altro, ci si ritrova sicuramente più ricchi, di emozioni, di immagini, di pensieri.
“L’uomo che verrà” racconta tutto questo ed è il nostro modo di augurare a tutti un anno di amore, fratellanza e di sorprendenti scoperte che nascono dall’incontro!
Il calendario è disponibile presso la nostra sede, in via Sichirollo 58.