Ucraina: le donazioni rendono possibili i primi interventi di Caritas

Sin dall’inizio della crisi in Ucraina Caritas diocesana portiamo avanti la scelta di non promuovere raccolte di beni materiali ma di invitare le persone a sostenere con una donazione economica gli interventi di Caritas in Ucraina e nei paesi limitrofi.

Fin dal 2014 – dall’inizio cioè della guerra nel Donbass e in Crimea – Caritas Italiana supporta e sostiene diverse attività e progetti che le due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e Caritas Spes) portano avanti sul territorio.

Dall’inizio dell’emergenza questo supporto si è intensificato declinandosi in quattro attività principali che Caritas Italiana sta realizzando:

  • Coordinamento con il network europeo e internazione e attività di comunicazione in Italia
  • Supporto agli interventi umanitari in Ucraina
  • Supporto agli interventi umanitari nei paesi limitrofi
  • Prepaparazione per l’accoglienza delle persone dall’Ucraina

Coordinamento e Comunicazione

Caritas Italiana, insieme a Caritas Europa e Caritas Internationalis, è in costante collegamento con le due Caritas nazionali ucraine che hanno deciso di restare accanto alla popolazione anche nelle aree più duramente interessate dal conflitto.

Per realizzare i primi interventi di risposta agli appelli di emergenza (beni di prima necessità, trasporto sicuro, accompagnamento delle eprsone in condizione di maggior sicurezza possibile, accoglienza nei Centri Caritas, supporto psico-sociale) è stato quantificato un impegno finanziario di circa 5 milioni di euro. Grazie alla generosa risposta delle persone Caritas Italiana ha già messo a disposizione un primo contributo, al quale altri seguiranno nei prossimi giorni.

Caritas Italiana si è anche da subito impegnata a livello comunicativo per raccontare quanto sta succedendo in Ucraina e nei paesi limitrofi, con particolare attenzione a portare la testimonianza di operatori e volontari attivi in loco.

E’ costante anche il lavoro di coordinamento con le Caritas diocesane italiane per condividere informazioni e offrire supporto in questa delicata prima fase, anche in vista delle accoglienze.

Supporto agli interventi umanitari in Ucraina

Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e Caritas Spes) che si declinano in questi ambiti di intervento:

Caritas Ucraina: porta avanti gli interventi umanitari attraverso i due centri nazionali di Kiev e di Lviv (Leopoli) e le 36 sedi locali. Solo le Caritas di Kharkiv e Volnovak al momento non sono operative a causa dei pesanti bombardamenti nella regione. Caritas Ucraina si sta concentrando su: accoglienza delle famiglie; trasporto verso amici, familiari o centri collettivi per ottenere riparo e sostegno; gestione di centri collettivi per dormire, mangiare, prendersi cura dei bambini.

Caritas Spes: con sede centrale a Kiev, ha 29 Centri che sono rimasti attivi e ha allestito altri 11 centri di accoglienza. La maggior parte degli operatori continua a lavorare nella parte ovest e nella parte centrale del Paese, mentre alcuni sono rimasti a Kiev. Stanno fornendo sostegno a circa 2.500 persone, per lo più donne e bambini. È stato attivato un numero verde per rispondere alle diverse richieste d’aiuto che arrivano da ogni parte del Paese. Caritas Spes ha inoltre aperto un proprio ufficio a Varsavia per coordinare in maggiore sicurezza alcuni interventi ed ha stato allestito un magazzino in territorio polacco, vicino al confine con l’Ucraina.

Supporto agli interventi umanitari nei paesi limitrofi

I profughi in fuga dall’Ucraina nei primi 10 giorni di guerra sono già oltre 1,5 milioni, e le previsioni delle agenzie ONU parlano di un possibile numero complessivo di 4-5 milioni di profughi nelle prossime settimane. Finora il 53,7% di essi si è diretto in Polonia, il 12% in Ungheria, l’8.5% in Moldavia, mentre notevoli flussi sono stati segnalati anche verso Slovacchia, Romania, Ungheria, ma anche verso la Bielorussia e la Russia.

Caritas Italiana è in contatto costante con molte Caritas dei paesi limitrofi e sta cercando di devolvere il proprio supporto economico, tecnico e materiale a favore degli interventi umanitari promossi dalle Caritas di Polonia, Slovacchia, Romania, Moldova, Ungheria, Bulgaria. Questi i principali interventi delle diverse Caritas:

Caritas Polonia: ha avviato uno stretto coordinamento con il Governo e le sue diocesi locali. Tra le attività già realizzate e sostenute:

  • allestimento delle cosiddette “Tende della speranza” ai valichi di frontiera (già sperimentate nei mesi scorsi in occasione della crisi migratoria con la Bielorussia), in cui è data la possibilità di riposarsi e ricevere soccorso gli arrivati. Ad oggi, cinque di queste “Tende della speranza” sono in uso nelle aree di confine di Przemysl, Zosin, Hrebenne, Lubaczow e Dorohusk.
  • Attivazione di 3 punti di distribuzione alimentare nella diocesi di Sandomierska, la quale si è resa disponibile ad accogliere in una prima fase 20 orfani ucraini.
  • Caritas Opole ha accolto 213 bambini e assistenti in arrivo dagli orfanotrofi ucraini;
  • Le comunità religiose hanno messo a disposizione circa 2000 posti letto e ospiteranno i primi 300 bambini (principalmente con disabilità) arrivati dagli orfanotrofi.

Caritas Moldova: oltre 100.000 sono i profughi ucraini già arrivati in Moldavia e centinaia di famiglie continuano ad arrivare ogni giorno e hanno bisogno di generi di prima necessità e di sostegno psico-sociale. E’ già stato attivato un servizio di trasporto sicuro per gli ucraini in arrivo, sono già stati messi a disposizione strutture di accoglienza nei 3 centri Caritas di Chisinau, Stefan Voda e Ocnita.

Caritas Romania: si è attivata in diverse aree di confine con vari servizi:

  • Centro di accoglienza e transito a Siret offre sistemazione, pasti e altro tipo di supporto per 25 persone al giorno. Accoglie non solo ucraini, ma anche profughi di altre nazionalità in fuga dall’Ucraina (indiani, marocchini, iracheni)
  • Trasporto dei profughi da Siret alla stazione dei treni di Suceava.
  • 2 centri Caritas nel nord-est della Romania sono stati messi in funzione, per un totale di 110 posti letto. Sono gestiti dalle locali parrocchie e congregazioni religiose. Altri 2 sono in allestimento e saranno aperti a breve.
  • Supporto ai rifugiati ucraini che arrivano a Bucarest, con un info-center che offre cibo, trasporto, assistenza, contatti con l’ambasciata ucraina. Un info-center verrà avviato anche al valico di frontiera di Sighetu Marmatiei

Caritas Ungheria: è stata incaricata dalla Conferenza Episcopale Ungherese di coordinare tutti gli interventi caritativi cattolici verso i profughi ucraini. Caritas Ungheria ha già dato assistenza materiale a circa 10.000 profughi al confine, e in collaborazione con le Caritas diocesane di Nyíregyházi e Debrecen, è stato allestito un centro di prima accoglienza con una quindicina di operatori e numerosi volontari.

Caritas Slovacchia: finora sono circa 70.000 le persone che hanno attraversato il confine. Attualmente sono 4 le Caritas diocesane slovacche al confine, mentre il Segretariato nazionale cerca di coordinare e sistematizzare azioni e sostegno. Molti volontari locali sono attivi e Caritas gestisce attualmente 2 magazzini (già pieni) – per cui raccomanda di non inviare donazioni in natura. Al momento la Caritas è sul campo per completare l’analisi dei bisogni.

Caritas Bulgaria: sta monitorando la situazione degli arrivi nel paese e ha preallertato le sue Caritas diocesane di Ruse, Sofia e Plovdiv per l’eventuale supporto umanitario e l’accoglienza. Nel paese sono segnalati oltre 10.000 ucraini arrivati a partire dal 24 febbraio.

Accoglienza di persone dall’Ucraina

In Italia sono alcune migliaia gli arrivi finora gestiti nei contesti locali (in particolare da Nord est), ma ci si sta preparando ad arrivi più massicci. L’Unione europea stima – secondo quanto riferito dal ministro Lamorgese dopo la riunione del Consiglio UE per gli affari interni del 3-4 marzo- che le persone in fuga potranno arrivare fino a otto milioni.

Si sta definendo in queste ore il quadro delle responsabilità istituzionali con l’ingresso della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza e un ruolo centrale da parte delle Regioni e delle Province Autonome. Su questo l’interlocuzione di Caritas Italiana con le autorità nazionali rimane costante anche nella definizione di possibili canali umanitari di ingresso di cittadini ucraini.

Alla luce di tutto ciò rinnoviamo l’invito a sostenere tramite le Caritas nazionali ucraine e le Caritas dei paesi limitrofi attraverso una donazione a Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Europa/Ucraina”) tramite:

Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111

Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474

Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013

UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

È possibile anche sostenere la raccolta fondi di Caritas diocesana dedicata alla prima accoglienza nel nostro territorio utilizzando il conto corrente intestato a Diocesi di Adria-Rovigo – Caritas, indicando nella causale “EMERGENZA UCRAINA – PRIMA ACCOGLIENZA”:

C/C in essere presso Banca del Veneto Centrale – IBAN: IT17E 0859 0122 000 4100 0067 224

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