Quando nel 2005 l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia e la Caritas diocesana diedero avvio a questo progetto, lo fecero al fine di segnalare una esigenza, a quel tempo di carattere emergenziale, che vedeva la Scuola priva degli strumenti idonei a integrare gli alunni stranieri che, a causa della recente immigrazione, non padroneggiavano i minimi rudimenti della lingua italiana. Oggi deve essere rilevato che tale fenomeno non è più emergenziale, ma strutturale. Nella provincia di Rovigo l’incidenza degli alunni stranieri nell’anno scolastico 2014-15 è stata del 13,8%, quando nel 2005-06 era al 5,7%.
Da dieci anni il Progetto “adotta uno Scolaro” rinasce e vive in Polesine permettendo ai bambini stranieri di frequentare le prime classi della Scuola Primaria o Secondaria anche se carenti nelle materie di studio in classe o addirittura sprovvisti delle più elementari nozioni della lingua italiana.
Anche quest’anno all’inizio dell’anno scolastico sono i docenti titolari di queste prima classi che chiedono la disponibilità e la collaborazione dei nostri volontari, Docenti in pensione, i quali aiutano a promuovere l’integrazione nella classe e la prima alfabetizzazione degli alunni in difficoltà, che diversamente incorrerebbero nell’isolamento con il relativo rischio di abbandono della scuola.
I risultati sono stati finora ottimi: dei 20-25 insegnanti degli anni fra il 2005 e il 2006 si è passati ai circa 50 dell’ultimo triennio.
In questi dieci anni di attività del progetto sono stati oltre 1600 gli alunni “adottati”; alcuni di loro hanno già completato gli studi con il diploma di maturità o sono al lavoro, mantenendo, nel tempo, i rapporti con l’insegnante volontario conosciuto anni prima.
È chiaro che il ruolo di supplenza offerto da decine di insegnanti volontari in questi anni ha provveduto a supportare l’istituzione scolastica, ma deve essere altrettanto chiaro che questa rimane una risposta parziale e fragile, a fronte di un diritto, quello all’istruzione, che deve essere garantito a tutti e in egual modo.
Compiti e ruoli nel progetto
La Caritas diocesana di Adria-Rovigo si impegna a continuare, mediante un proprio incaricato, il servizio di coordinamento degli insegnanti impegnati a titolo volontario nelle scuole e, per il tramite dell’associazione Sant’Andrea Apostolo della Carità, a garantirne la copertura assicurativa.
L’associazione Sant’Andrea Apostolo della Carità, nell’aderire al progetto, curerà la copertura assicurativa dei volontari e la messa a disposizione di quanto necessario allo scopo, predisponendo opportuna modulistica.
La Provincia di Rovigo, nel proseguire la pluriennale collaborazione che le vede partner del progetto, mette a disposizione, come nelle annualità precedenti, i locali ove svolgere l’attività di segreteria e coordinamento del progetto, e un contributo volto a coprire le spese assicurative e di trasporto eventualmente necessari allo svolgimento del progetto.
Il Comune di Rovigo, che dall’annualità 2015-16 è partner del progetto, ha scelto con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Pari Opportunità, di facilitare nel proprio territorio la buona riuscita dell’iniziativa.